Le origini del Prosciutto di Modena
affondano in tempi antichissimi,
probabilmente addirittura all’età
del bronzo: i primi documenti risalgono
all’epoca dei Celti, che introdussero
la pratica di conservare le carni
col sale, e dei Romani che allietavano
i loro banchetti con porchette,
prosciutti e salsicce.
I soldati romani partivano per le
lunghissime campagne con rilevanti
quantità di carne suina salata
e prosciutti che provenivano dalla
florida pianura del Po.
La zona di Modena
è da tempo considerata un riferimento
per la lavorazione della carne suina proprio
grazie all’antica e radicata tradizione
salumiera e gastronomica.
La concentrazione degli stabilimenti di
produzione di Prosciutto di Modena in
una zona ben delimitata non è affatto
casuale.
Intanto si tratta di una produzione che
ha le proprie radici nella storia: ritrovamenti
effettuati e bibliografie autorevoli fanno
risalire la lavorazione del prosciutto
in queste zone già al tempo degli
etruschi.
Da sempre esiste infatti una forte connessione
tra ambiente naturale, favorevole all'allevamento,
e sistema agro-industriale, capace di
trasformare le produzioni agricole.
La denominazione di origine “ Prosciutto
di Modena” è giuridicamente
protetta da Leggi nazionali, poi superate
con il regolamento CEE 2081/92. Anche
il Prosciutto di Modena ha ottenuto il
riconoscimento della DOP ( Denominazione
di Origine Protetta)
Il Prosciutto di Modena si può
fregiare della DOP in quanto risponde
ai seguenti requisiti essenziali:
deve ricorrere un forte legame tra la
zona di produzione e l'ambiente geografico
in cui avviene la produzione stessa;
deve essere ottenuto da materie prime
aventi determinate caratteristiche e provenienti
da una espressa e delimitata zona geografica;
debbono essere rispettati i procedimenti
produttivi di cui al disciplinare di produzione,
verificati in fase di controllo da parte
dell'organismo abilitato